Proteggere la pelle dal sole: strategie e prodotti

Proteggere la pelle dal sole: strategie e prodotti per chi lavora all’aperto

21/03/2023

L’esposizione alle radiazioni ultraviolette è un fattore di rischio spesso sottovalutato, ma i raggi UV rappresentano un pericolo concreto per la salute della pelle. In particolare, le componenti UVA e UVB sono in grado di raggiungere gli strati più profondi della cute e causare danni anche rilevanti. Se le preoccupazioni relative all’esposizione diretta agli ultravioletti riguardano chiunque, sono sentite soprattutto dai lavoratori che operano all’aria aperta (specialmente durante i mesi estivi), come i costruttori, gli agricoltori, i giardinieri. Interessato alla pericolosità dei raggi UV è anche chi entra quotidianamente in contatto con fonti artificiali di raggi UV: strumenti per la saldatura, laser, lampade solari e germicide, strumenti per l'essiccazione o per il controllo industriale.

Ma quali sono esattamente i rischi dell’esposizione e come contrastarli con strategie idonee, DPI e i più adeguati prodotti professionali?


Esposizione ai raggi UV: i rischi per i professionisti

I raggi ultravioletti sono in grado di causare intensi fenomeni di fotoinvecchiamento delle cellule cutanee, ma anche eritemi solari, scottature di grave entità e riattivazioni del virus herpes simplex. Inoltre, la penetrazione degli UV all’interno della cute è in grado di danneggiare il DNA cellulare, fino a condurre allo sviluppo di tumori cutanei e melanomi.

Oltre alla pelle, i raggi UV possono seriamente compromettere anche gli occhi, generandopatologie quali le cataratte corticali, dall’esito spesso grave e invalidante.

Una corretta gestione dell’ambiente lavorativo è sicuramente il primo passo per garantire il benessere dei collaboratori e creare condizioni di lavoro salubri e sicure, nel breve e nel lungo periodo.


Come proteggere la pelle dei lavoratori dai raggi UV?

Il D.lgs. 81 /08 (Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) impone al datore di lavoro un’adeguata valutazione dei rischi, compresi quelli legati all’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti. L’analisi del rischio dovrebbe sempre essere accompagnata da un’adeguata formazione dei lavoratori circa i rischi professionali che affrontano ogni giorno.

Per organizzare le mansioni e gli spazi professionali in maniera adeguata, bisognerebbe sempre tenere conto di una molteplice combinazione di elementi. Il rischio da radiazioni ultraviolette è infatti connesso sia alle specifiche condizioni del luogo di lavoro, sia a dati strettamente individuali del lavoratore.

All’interno del primo gruppo sono da inserire, ad esempio, la presenza nell’ambiente di agenti fotosensibilizzanti, come solfonammidi e prodotti chimici simili, catrame di carbone, disinfettanti, coloranti o solfuro di cadmio. Ma non solo: ciascuna postazione di lavoro può essere soggetta a un certo grado di raggi UV diretti (naturali o artificiali), ma anche a una buona quantità di radiazioni riflesse, derivanti dal terreno, dall’asfalto, dalla neve, dal marmo chiaro, da bacini d’acqua e così via.

Tra le condizioni personali da esaminare rientrano, invece, la situazione di salute del singolo collaboratore e le sue caratteristiche costituzionali. Le patologie legate al collagene, il trattamento con farmaci fotosensibilizzanti, le alterazioni dell’iride e della pupilla o la presenza di malattie fotoindotte sono fattori predisponenti al rischio cutaneo, insieme anche al fototipo.

Quest’ultimo è un’importante discriminante nella valutazione del rischio da raggi UV: sono state individuate sei diverse tipologie di pelle (i fototipi, appunto), ognuna più o meno capace di reagire all’esposizione alle radiazioni senza subire danni. Se un fototipo 1 ha una pelle chiarissima e particolarmente fragile, un fototipo 6, ossia un soggetto con pelle estremamente scura, è da considerarsi meno predisposto a sviluppare problemi cutanei in seguito all’esposizione agli UV.


Le misure di prevenzione contro l’esposizione ai raggi ultravioletti

Identificare con puntualità i rischi è indispensabile per poter adottare misure di prevenzione performanti e studiate sulle reali necessità dei singoli collaboratori. Tra le principali azioni da implementare c’è la creazione di idonee barriere di fotoprotezione ambientale, tramite la copertura con appositi teli dell’area di lavoro esposta ai raggi solari, o la delimitazione delle zone nelle quali vengono prodotte radiazioni di tipo artificiale. È essenziale anche organizzare turni e orari di lavoro in modo da evitare i lavori outdoor durante i momenti della giornata in cui le radiazioni sono più intense (se possibile).

Nell’ottica di un’efficace prevenzione del rischio cutaneo da raggi UV, è fondamentale elaborare strategie di protezione della pelle che includano l’uso di DPI e prodotti professionali altamente performanti. L’impiego di occhiali, cappelli e indumenti dai tessuti schermanti è un’eccellente soluzione, ma è importante anche tutelare le porzioni di pelle esposta con l’uso di un prodotto tanto semplice da utilizzare, quanto essenziale nella lotta alle patologie cutanee: una lozione solare dall’elevato fattore di protezione.

Si tratta di un alleato che può fornire una copertura eccellente contro i raggi ultravioletti, a patto che sia di elevato standard qualitativo e capace di schermare la pelle sia dai raggi UVB, sia da quelli UVA. La proposta Nettuno per questa specifica esigenza? Protexsun Protection, oggi nella nuova formulazione con SPF 50.


Crema solare professionale Protexsun Protection SPF50

I prodotti contenenti filtri solari si sono rivelati essenziali per la riduzione dell’incidenza delle malattie cutanee legate alle radiazioni UV. La scelta delle creme solari da impiegare sui luoghi di lavoro dovrebbe sempre essere fatta con l’aiuto di un medico competente, che possa indicare il Sun Protection Factor (SPF) più adeguato alla tipologia di mansione e alle condizioni lavorative.

Qual è il rapporto tra SPF e protezione dagli UV? Il fattore SPF di una lozione solare indica di quanto può aumentare il tempo di esposizione della pelle alle radiazioni, senza accusare stress, eritemi o scottature. Un SPF di 50, come quello che abbiamo selezionato per la nostra Protexsun Protection 50, sta a indicare che, indossando la lozione, la pelle può restare esposta agli UV per un tempo di 50 volte superiore al normale, senza alcun rischio significativo.

Per stabilire con esattezza i tempi e i modi di applicazione della crema è sempre importante considerare il fototipo e i fattori di rischio individuali e bisogna anche tenere presente che i raggi ultravioletti possono raggiungere la pelle anche nelle giornate nuvolose o durante i mesi invernali, momenti in cui tipicamente si tende ad abbassare la guardia verso i danni da UV.

Protexsun Protection SPF50 è una crema protettiva specificatamente formulata per mettere la pelle al riparo dai fenomeni di photoaging, dalle scottature, dallo stress ossidativo e dai danni cellulari. Per trarne il massimo del beneficio è sufficiente applicarla su viso e corpo prima del turno di lavoro, massaggiandola fino a completo assorbimento. La sua texture leggera non lascia traccia sulla pelle e offre una barriera immediata contro l’azione dannosa dei raggi UV. Per mantenere la protezione costante, è bene riapplicarla con frequenza regolare, soprattutto dopo il contatto con l’acqua o nelle condizioni in cui la traspirazione della pelle è elevata. Dermatologicamente testata e facilmente tollerata anche dalla pelle sensibile, è priva di silicone, coloranti e parabeni, ma arricchita con ingredienti emollienti.

Puoi integrare Protexsun Protection SPF50 nella tua routine da libero professionista, oppure metterla a disposizione dei tuoi collaboratori, se sei un datore di lavoro o un RSPP interessato a massimizzare il benessere dei lavoratori. Evitare malattie cutanee professionali ti consente di mantenere sempre al top la tua produttività, minimizzando i costi e i disagi legati alla gestione delle patologie lavorative.

Chiedi maggiori informazioni su Protexsun Protection SPF50 ai nostri consulenti, per capire come integrarla efficacemente in un programma completo per la cura della pelle, che includa anche l’impiego di detergenti lavamani e prodotti ad hoc per il nutrimento della cute.